Eccoci qua, questo è l’ultimo post della mia serie sulla Crisi del quarto di secolo. Delle volte, tanto per citare Gògol (no non lo scrittore, lo gnomo di Labyrinth, mia fonte di saggezza) servono le domande giuste per avere le risposte giuste.
Oltre ai classici “chi sono” “cosa voglio” “dove vado” “da dove vengo” (beh, quest’ultima forse non l’ho mai capita davvero, ma mi è sempre stata piuttosto chiara) ci sono altre domande che mi hanno aiutato a stare meglio.
Ci sono le domande che devi farti per EFT, e sono varie, quasi colloquiali, per arrivare a ciò che veramente ti dà fastidio, ed eventualmente dargli nome forma e colore per identificarlo meglio e sbarazzarsene.
Ci sono le domande del metodo Sedona, che è una tecnica di rilascio di emozioni negative.
Domande più pratiche, che aiutano a darsi da fare: posso raggiungere il mio obiettivo adesso? Se no, cosa posso fare subito? Posso raggiungere X senza fare Y? Come posso fare/raggiungere Y?
E poi ci sono le domande che io scolpirei nella roccia, non saprei metterle in ordine di importanza, perchè a seconda dei casi ognuna è ugualmente importante:
– fra dieci anni avrà ancora importanza?
Quando vi arrabbiate o ci rimanete male per qualcosa, chiedetevelo davvero, e cercate di dare una risposta. Solo l’atto di immaginarvi da qui a dieci anni avrà il grande merito di spostare la vostra attenzione da quello che vi fa girar le scatole a come sarete fra 10 anni. Scommetto che la risposta sarà “no, non avrà più importanza”!
– perchè ti dà tanto fastidio?
Questa credo sia addirittura di origini junghiane, ovvero: quando un comportamento/attributo/modo di fare/non-so-che di un’altra persona vi dà tanto fastidio chiedetevi perché. Spesso e volentieri certe cose ci danno fastidio negli altri perché in prima istanza sono cose che non accettiamo di noi stessi, ce le neghiamo, non vogliamo vederle… o forse, qualcosa che noi vorremmo avere.
Certo, delle volte uno è maleducato e ci dà fastidio la maleducazione in generale. Ma quando è qualcosa di più sottile, non così chiaro chiedetevi, perché vi dia tanto fastidio.
E siate onesti, non pensate che sia sempre e solo colpa degli altri.
Questa domanda mi ha aiutata a crescere tantissimo, a scoprire aspetti di me che sono riuscita a cambiare e ad apprezzare tante altre cose che altrimenti mi sarei persa!
Se poi, chiedendovi perchè qualcosa vi dia fastidio, scoprite che vi dà fastidio e basta, allora riuscirete anche ad avere una reazione solo a quel qualcosa, invece che opporvi alla persona che ve la presenta.
– di chi sono queste parole?
Questa è stata illuminante, e viene dalla mia amatissima Icon, un giorno le stavo dicendo qualcosa del tipo “Ma tanto è inutile, so che non andrà bene comunque” al che lei, pacifica come un gatto alle quattro del pomeriggio “e questo chi lo dice? Sono parole che hai sentito da altri o sono parole tue?”. BAM! Illuminazione! Nessuno mi aveva detto così, ero io che mi stavo fasciando la testa prima di essermela rotta. Ero io che mi stavo mettendo i bastoni fra le ruote.
E quante altre volte l’avevo già fatto? E quanto è distruttivo come modo di pensare???
– è ancora vero?
Ok, questa è una domanda che in un certo senso si collega a quella di Icon, potrebbe essere che qualcuno vi abbia detto qualcosa in passato, qualcosa di negativo o comunque qualcosa che ricordate ancora adesso ed è limitante, o vi influenza, o vi crea sensi di colpa verso un’aspettativa. Magari non è una frase che hanno detto direttamente a voi, ma che vi riguardava e che voi avete sentito.
Esempio classico? Sentire vostra madre che vi descrive a un’amica “Eh, è così timida”. Et voilà, timidezza a vita garantita, perchè ci credete, pensate che vostra madre abbia assolutamente ragione, raccogliete ogni evidenza che sia così, tralasciando il resto.
E quindi ora chiedetevi: quante delle idee che vi siete fatti su voi stessi sono ancora vere? Quante delle profezie autoavverantesi che i vostri genitori hanno malamente pronunciato sono ancora così? Quante di queste credenze sono instillate da altri? Quante reali? E quante ancora valide?
Le persone cambiano, spero che queste domande vi siano d’aiuto come lo sono a me. E se avete altre domande geniali, per favore scrivetemele nei commenti, voglio sapere!!!
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Io sono completamente d’accordo sulla domanda: “Perché mi dà tanto fastidio??”
E’ un tipo di analisi che non facevo mai, ma in questo periodo mi son messa li in tutta tranquillità ed onestà e ho riflettuto su questa cosa, e ho capito da dove derivavano le frustrazioni che mi facevano discutere sempre con alcune persone. Poi ho capito che non erano loro, quanto piuttosto l’invidia, la sana invidia, che avevo nei loro confronti per ciò che hanno raggiunto e a me manca. Però oh, siamo umani, l’invidia ci sta. Basta sapersi reinventare partendo da una consapevolezza… : )
Cris
Beh come dici tu l’invidia è un momento per crescere, non dico di vivere senza (è impossibile!) per se nel momento in cui ci rendiamo conto di essere invidiosi di qualcuno o qualcosa decidiamo anche di fare e agire per non essere più invidiosi (vedi: wow, quel tizio ha dipinto un sacco di bellissimi quadri, che invidia! mi metterò a dipingere pure io, magari finendo quei quadri che ho solo iniziato) è una cosa assolutamente positiva