Spesso su internet si legge “Smettete di scusarvi per essere chi siete”.
Per quanto io condivida questo messaggio, secondo me non si chiede scusa abbastanza di questi tempi.
E non parlo soltanto di “Scusa se quello che ho detto t’ha fatto male”, invece di sperare che passi da solo, parlo soprattutto del chiedere scusa a se stessi.
Io non sono sempre stata così, una fricchettona gomminosa* e tutto il resto, so che ho già iniziato così un altro post… un post che doveva continuare come questo e invece ha preso un’altra direzione, quindi rieccomi. Dicevo, non sono sempre stata come sono ora, sono stata una a cui piaceva stare al centro dell’attenzione, a cui piaceva essere e sapere di essere strana e diversa dagli altri (andavo vestita di bianco in locali darkettoni, e ho detto tutto…), mi piaceva avere ragione, fare le cose a modo mio e farle comunque, sono stata un maschiaccio, sono stata definita “oscura” dalla mia adoratissima prof di italiano ormai preoccupata per me, sono stata un’incredibile stronza e sono stata una che s’è vergognata di essere un’incredibile stronza, sono stata una che s’è ritirata in un angolino quando l’attenzione che mi piaceva avere è diventata bruttarella, sono stata sola e sono stata pure sconsolata, tiè, mettiamoci pure questo nell’insalatona.
La storia deprimente non è per sentirmi dire “poveriiina” o “adesso sei una bellissima persona”, è per arrivare al punto di questo post: non ci chiediamo abbastanza scusa da soli.
Credo seriamente di essere arrivata al punto di dovermi dire “Euforilla mia, scusa, abbiamo toppato miseramente, ok, ora è storia passata e ci siamo punite e fustigate a sufficienza, direi che le cazzate sono state pagate più che abbastanza”, purtroppo imparo solo a “tranvate sul naso” (come si suol dire) e quindi penso pure di dover pagar da bere anche a tutti gli altri.
Nel mentre ho anche chiesto scusa a chi di dovere, non “per dargliela vinta” come qualcuno poteva pensare, ma perché era un bisogno mio, di mettere a posto le cose, e vi assicuro che fa sentire meglio, non importa se dall’altra parte dicono “scuse accettate” oppure “fottiti”.
Nella nostra mentalità c’è tanto pensiero di causa-effetto, responsabilità-punizione… e così cresciamo convinti che se facciamo qualcosa di male dobbiamo espiare. Ho iniziato a pensare che forse più che espiazione sia meglio imparare la lezione (volevo fare la rima :P), imparare dai propri errori e andare avanti. Ci fustigassimo tutti per le “a” senz’acca della prima elementare saremmo tutti menomati, capite l’antifona?
Un ultimo aneddoto: durante il “June photo a day challenge” c’era una foto a tema “imperfetto”, dopo averci pensato un po’ ho deciso di fotografarmi i mignoli delle mani. Sono storti, sono così da quando sono nata, ma per la prima volta ho riflettuto su cosa potrebbe essere andato “storto” (per l’appunto) nei miei cromosomi o nel mio corredo genetico per decidere che su venti dita due sarebbero state girate in dentro. È stato un giro di pensieri affascinanti, così ci ho annoiato Mr Faun, che mi ha subito rassicurata del fatto che i miei mignoli sono bellissimi. La cosa interessante qui è che non avevo affatto bisogno di essere rassicurata, infatti credo di avergli risposto qualcosa del genere “I miei mignoli sono i miei mignoli, sono fatti così da che sono nata e fatti così li ho solo io, sono unici nel loro genere e non mi hanno mai nemmeno impedito di suonare il pianoforte!”. Non mi aspettavo di avere una reazione di affetto così spropositato per dei mignoli… no dico… dei mignoli! (Stai ponderando anche tu quello che sto ponderando io? Credo di sì prof… ma se i cani non se la volessero mettere la calzamaglia?).
Questa è la persona che sono, mignoli storti e passato da stronza per cui ho fatto ammenda, qualsiasi cosa io abbia fatto mi ha resa chi sono ora, e va bene così.
Insomma, mi rendo conto che questo non è un post leggero, ma spero vi faccia riflettere e soprattutto che vi aiuti: ok, smettete di scusarvi con il mondo per essere chi siete. Ma vi siete anche scusati con voi stessi per i contrappassi che vi auto infliggete?
Io sto pian piano iniziando, fa sentire bene
* Gomminoso= aggettivo, fa riferimento ai “gommini”, i polpastrelli rosa e morbidi dei gattini appena nati, sì, una cosa stucchevolmente stucchevole!
eh no, non me lo dico abbastanza, non mi perdono abbastanza, non sono compassionevole verso me stessa…anzi, sono la prima che si incazza se non riesco a fare una cosa immediatamente bene, la prima a considerarsi non all’altezza, la prima a pensare e ripensare alle cose del passato e a come potevano andare se…
ma sto imparando eh? imparo ad accettarmi (con l’accetta, sì 😛 ), a volermi bene e a non perdere il sonno sul passato, che tanto è finito e non si cambia più.
e senza i gommini la vita sarebbe davvero triste….gomminiiiiiii *__*
grazie del reminder cara
Ma no con l’accetta!!! XD
Sono contenta ti sia servito da reminder… e a proposito di passato, sto già meditando di scrivere ancora più o meno di questi temi.
Fra l’altro ho notato che avevo dimenticato una frase in italiano, che invece in inglese c’era, così ora l’ho pure messa in grassetto, muhuhahahaha!
“Dovrei chiedere scusa a me stessa per aver sempre creduto di non essere abbastanza.” Alda Merini. Trovo sia una frase bellissima che sto facendo mia, per volermi più bene. Ti abbraccio
Grazie Marina, è veramente bellissima!