Diciamocelo: se a parlarne è un uomo, anziano e possibilmente terminale allora è saggio. Se a dirlo è una “ragazzina” come me allora è un’ingenua. Ma diciamocelo sul serio, quando è il vecchio saggio a parlare molti ascoltano, annuiscono e plaudono alla sua saggezza, poi tornano a continuare a fare quello che facevano prima, come se nulla fosse stato, al massimo come se avessero assistito a uno spettacolo di loro gradimento.
Però quando è la “ragazzina” a parlare la si taccia subito di ingenuità, perché la “ragazzina” è come tutti, è cresciuta come loro, vive come loro, ha le loro stesse possibilità, ha la loro stessa salute, ha il loro stesso tempo da perdere su internet, è una privilegiata come loro, insomma è – curioso ma possibile – esattamente alla pari. E verrebbe così da chiedersi “perché io non ci riesco?”. Dà fastidio eh?
C’è davvero una sorta di equazione nel pensiero comune: cinismo = razionalismo.
Ma non è che se penso positivo, se sono una persona ottimista, allora credo negli unicorni, vedo tutto attraverso lenti rosa e penso di vivere alle radici dell’arcobaleno.
Se volete vi faccio una lista di cose che non vanno, dalle case farmaceutiche che finanziano solo le ricerche che portano più pecunia ai ghiacci perenni che si assottigliano sempre più, dai bambini che muoiono di fame all’estinzione delle api, ma a cosa servirebbe? Ormai basta parlarne, che allora significa che sei informato, aggiornato, preoccupato e ansiato come gli altri. Però alla fine non è che parlandone la solfa cambi, non si fa altro che rimbalzare la palla dell'”ohmmioddio” senza gestirla mai davvero.
Perché sì, è vero, le cose vanno male e possono andare peggio.
Ma le cose che vanno male possono anche andare meglio, e non è questione di ingenuità, è questione di probabilità: cinquanta e cinquanta.
E se inizi a pensarla così inizi anche ad agire, a fare qualcosa in prima persona perché vadano meglio.
E la sai tutta? Se inizi a comportarti così potresti anche iniziare a pensare che alcune cose vanno addirittura bene.
Però quando è la “ragazzina” a parlare la si taccia subito di ingenuità, perché la “ragazzina” è come tutti, è cresciuta come loro, vive come loro, ha le loro stesse possibilità, ha la loro stessa salute, ha il loro stesso tempo da perdere su internet, è una privilegiata come loro, insomma è – curioso ma possibile – esattamente alla pari. E verrebbe così da chiedersi “perché io non ci riesco?”. Dà fastidio eh?
C’è davvero una sorta di equazione nel pensiero comune: cinismo = razionalismo.
Ma non è che se penso positivo, se sono una persona ottimista, allora credo negli unicorni, vedo tutto attraverso lenti rosa e penso di vivere alle radici dell’arcobaleno.
Se volete vi faccio una lista di cose che non vanno, dalle case farmaceutiche che finanziano solo le ricerche che portano più pecunia ai ghiacci perenni che si assottigliano sempre più, dai bambini che muoiono di fame all’estinzione delle api, ma a cosa servirebbe? Ormai basta parlarne, che allora significa che sei informato, aggiornato, preoccupato e ansiato come gli altri. Però alla fine non è che parlandone la solfa cambi, non si fa altro che rimbalzare la palla dell'”ohmmioddio” senza gestirla mai davvero.
Perché sì, è vero, le cose vanno male e possono andare peggio.
Ma le cose che vanno male possono anche andare meglio, e non è questione di ingenuità, è questione di probabilità: cinquanta e cinquanta.
E se inizi a pensarla così inizi anche ad agire, a fare qualcosa in prima persona perché vadano meglio.
E la sai tutta? Se inizi a comportarti così potresti anche iniziare a pensare che alcune cose vanno addirittura bene.
Hear, hear! Agree with you all the way, Euforilla!
Thank you!
Just some random thought's I'm having lately 😉