Parte tre di quattro: Il Dilemma Del Sacchetto
Dove eravamo rimasti? Ah, sì, “Il viola qui in Spagna si usa”.
Secondo voi cos’abbiamo fatto? Dopo siffatta sentenza?
Giusto, bravi, vedo che state iniziando a imparare: un’altra spedizione punitiva a Serravalle.
Purtroppo l’abito di cui mi ero innamorata è lungo e lungo non va bene, ci sarà solo la sposa in lungo. Ci lascio su il cuoricino e vado a cercare altro.
Mamma si illumina trovando un tubino lilla tutto variegato
“Daaai, provalo, dai dai dai”
Ed è qui che, a posteriori, mi rendo conto che ho imparato un’importante lezione di vita da Randy di Realtime (mai l’avrei creduto possibile!): se sei tu che porterai il vestito, sei tu a doverne essere convinta.
Provo, mi sembro un sacchetto che tira sui fianchi… mai avuto il culone io… ma magari mi ero illusa.
Ma no, stai benissimo, stai benissimo, stai benissimo.
Detto tre volte, come Beetlejuice. E allora finisco per crederci.
Torno a casa contenta di un cosino lilla a righe che non mi fa sembrare una busta da ufficio.
Grazie papà, davvero grazie!
Ah, papà che si mette?
Ha bagnato il naso a tutti: affitta il tight direttamente in Spagna, esattamente dove lo affitta lo sposo… e dove credo lo affitteranno anche gli altri testimoni.
Sia messo a verbale che io il tight l’avrei messo più che volentieri, e vi dirò di più, ci avrei pure fatto un figurone, tsk! Ma il veto parentale è calato su di me imponendo gonna e tacchi, e suonava più o meno così:
“CHECCAVOLOCRISTINAALMENOALMATRIMONIODITUOFRATELLOTIVESTIDASIGNORINATIMETTIUNA
GONNAEUNPAIODITACCHIPERUNGIORNONONMUORINONVORRAIMICAFARGLIFAREBRUTTAFIGURA”
Maledetti ricatti morali, funzionano sempre! -.-
Però il tempo passa e io ne sono sempre meno convinta, da buona ossessivo compulsiva ogni tanto riprovo il vestito, con le scarpe, senza scarpe, con la stola, senza stola, con la borsa, senza borsa.
Sono sempre più un sacchetto. Un sacchetto col culone.
E io non mi sono mai fatta seghe mentali davanti a uno specchio, quindi la cosa mi inquieta non poco.
A questo punto, come insegnano i corsi di scrittura creativa, la storia sta diventando lunga, noiosa e si sta pure arenando su se stessa, le scarpe e le borse più o meno ci sono, e tanto sono un capitolo parecchio secondario rispetto ai vestiti: quello che c’è e quello che ti sta comodo ai piedi. “Purché non siano quelle ciabattone ortopediche o gli anfibi, capito Cristina?” Ma che secondo loro davvero io andrei a un matrimonio in Birkenstock? (Certo sarei comodissima…).
Dicevo, ci stiamo arenando.
Significa che è ora di introdurre un nuovo personaggio.
Dall’orizzonte si avvicina una figura su un cavallo grigio, l’armatura scintillante nella luce del tramonto. È Sa che parcheggia sotto casa, cotto dal caldo e dall’ufficio.
Ma, anche se non lo sa, è qui per salvare la sottoscritta ormai entrata completamente in modalità “donzella in periglio”.
La modalità “donzella in periglio” consiste in: aria sconsolata, gomito sinistro sulla scrivania e mento appoggiato alla mano relativa, mano destra che “scrolla” il famoso sito scovato dalle zie, “ponfi” (sbuffi d’aria fini a sé stessi) emessi a intervalli irregolari dalla boccuccia corrucciata.
“Vabbeh, senti, ordinane uno lo stesso, tanto prima o poi lo metterai comunque un vestito così no? Tanto per quello che costa… anzi, sai cosa? Te lo regalo io!”
Vi lascio un attimo di pausa affinché la frase penetri in profondità nel vostro essere.
No, dico…
Voi capite la portata del gesto?
Voi capite perché io ringrazi il cielo, l’universo e soprattutto la mamma di Sa per avergli fatto due sorelle che l’hanno forgiato in siffatta maniera?
(continua…)
Non (ripeto: assolutamente NON) mettere al matrimonio di tuo fratello un vestito di cui non sei assolutissimamente convinta, perché sarai in TUTTE le foto e quando ti guarderai penserai “a che caz pensavo quando l’ho scelto?!?!?”
Io ho fatto quel tremendo errore e me ne pentirò per sempre…non sono neanche riuscita a sbolognare il vestito, sta lì nell’armadio a ricordarmi quanto sono stata cretina… -_-
A proposito: interessa un vestitino color tortora e bronzo? 😀
Vedo che non sono l’unica in questo frangente, la cosa mi consola!
E aspetta la parte quattro di quattro, vedrai! 😀