Sabato scorso la mia Annina mi ha scarrozzata fino alla Casa del Polacco, siamo andate a trovare Lanterna: sarebbe stato il nostro pranzo di Natale anticipato per farci gli auguri.
E abbiam voluto recuperare un po’ di tradizione, che è chiudersi in casa (col freddo che fa), stare con persone cui vuoi bene, e spignattare qualcosa tutti insieme.
Volevamo una ricetta un po’ laboriosa ma non complicata, qualcosa da fare completamente da zero, qualcosa però che fosse mangiabile già in giornata, abbiamo deciso per delle lasagne vegetariane.
Sugo di zucca (dell’orto di Lanterna) con noci (della cassetta della Bioexpress) e un formaggio tipo taleggio (il “nostrano” fatto dal marito di Lanterna).
Pasta con farina integrale delle Cascine Orsine (ohibaboi, eravamo proprio lì!) e uova fresche bio (ne ho portate una dozzina perché ci eravamo capite male, ma le ho scambiate poi con due Mondine, no non le donne, due formaggi :P), tirata a mano con l’inimitabile Imperia azionata dalla nostra streghetta-assistente Amelia (com’è giusto che sia, avevo lo stesso compito quando la nonna faceva i ravioli, sono importanti pietre miliari di un’infanzia felice U_U Tirare la pasta con l’Imperia U_U)
Bechamel fatta dalla vostra affezionata qui-scrivente con burro, farina, latte e tanta pazienza. Non iniziamo a lamentarci che la preparazione è calorica, bisogna sopravvivere al freddo dei mesi invernali, “mangia e fa’ no ‘l smorbi!”.
Per la ricetta di pasta e sugo andate a vedere il blog di Lanterna.
Per la ricetta della bechamel della mia nonna Natalina (e mi sovviene solo ora che “Bechamel della nonna Natalina” è la ricetta perfetta per un incontro natalizio) leggete quanto segue, ve la riporterò fedelmente con i consigli della nonna e i miei appunti personali
– 100 gr di burro
– 100 gr di farina bianca 00 (come riflettevo con Anna e Chiara, la bechamel è una salsa snob francese, bisogna usare la farina fighetta bianca e 00)
– 1 lt di latte
e occhio che qui arriva la saggezza della nonna:
– un “zinzinin” di sale, pepe e noce moscata
(un pizzico, un QB, un po’ a caso, un quanto vi piace a voi insomma)
Fate sciogliere il burro a fuoco basso, aggiungete la farina e mescolatela bene con un frustino per non fare i grumi (consiglio mio, un po’ più rognoso forse, ma più d’aiuto: setacciatela poco per volta, così i grumi non si formano affatto).
State tostando la farina e facendo il “roux”, termine tecnico di alta cucina, altrimenti detto con le parole di mia nonna “Andate avanti finché è di un bel color orosaiwa” (oppure fino a quando non vi cade il braccio, perché dovete continuare a girare).
Togliete un attimo dal fuoco, aggiungete il latte tiepido (io mi son dimenticata questo passaggio, cioè ho messo il latte freddo di frigo, non succede niente di male, ma ci mettete mooooolto di più e dovete comunque continuare sempre a girare, io ve lo dico per la salvezza delle vostre braccia) a filo e mescolate bene per non fare grumi. Rimettete sul fuoco (sempre basso).
Attenzione, cosa che la nonna non vi dice: per un breve periodo vi sembrerà di aver combinato un pasticcio, latte da una parte e pezzi di burro e farina dall’altra, non preoccupatevi, abbiate fede, continuate a rimestare.
Col calore pian piano i grumini si dissolveranno. A questo punto potete ricominciare a conversare con chi vi sta intorno, tanto basterà avere un braccio sempre in movimento a cui è attaccato un frustino che gira sempre nella stessa direzione (non so quanto ci sia di vero con preparazioni come la bechamel, ma non mi azzardo a provare in altro modo, sia mai che mi impazzisce la salsa!!!).
Continuate a girare e girare e girare e girare, pian piano la bechamel si addenserà, sta al vostro gusto personale decidere quando toglierla dal fuoco, a me (& family) piace bella soda e, siccome la nonna Natalina faceva la pasta a mano, la tirava a mano e bolliva le sfoglie una per una, era anche giusto che fosse bella soda.
Quindi, per averla bella compatta dovete portare il tutto a bollore, coprire con un coperchio e lasciar cuocere una decina di minuti rimestando di tanto in tanto, poi togliere dal fuoco, condire con sale, pepe e noce moscata e poi è pronta da usare.
Se non avete voglia di cuocere le sfoglie prima (e vi capiamo benissimo, noi sabato abbiamo fatto proprio così) lasciatela un pochino più liquida (sabato ho spento il fuoco prima ancora che bollisse, ma già la densità era interessante), aggiungete sale e spezie, et voilà, le sfoglie assorbiranno l’acqua necessaria da bechamel e sugo e si cuoceranno direttamente in forno.
Sono venute le lasagne vegetariane più buone che io abbia mai mangiato (sarebbe troppo facile dire a questo punto “le più buone che abbia mai fatto” perché era la prima volta che facevo lasagne vegetariane 😛 Mentre per quanto riguarda le lasagne classiche, scusatemi ma le più buone mai fatte, mai viste, mai mangiate, mai ESISTITE, erano quelle della nonna Natalina. Punto. Non si discute).
L’unica cosa che farei diversamente la prossima volta (perché CI SARÀ una prossima volta) sarà salare un po’ di più la bechamel, salare di nascosto da Lanterna il sugo di zucca e a questo punto potrei soprassedere sul salare la pasta 😛
Ne ho portato a casa un pezzetto da far assaggiare a Sa, il verdetto è stato “M****ia, che buona!” con la testa che fa sì. Che sarebbe stata anche la mia di reazione se a tavola a mezzogiorno non ci fossero stati due bimbi biondi 😉
<3
Girare la manovella dell'Imperia!
Vero che è un rito di passaggio irrinunciabile? U_U
Concordo la pastalfornodellanonnanatalina era la migliore in assoluto unica e inimitabile
un ricordo indelebile del natale
Un merito però anche alla pasta al forno della miamamma che è buonissima
e anche a quella della tuamamma che è una versione a mezzo tra nonnaNatalina e nonnaPinu (basta che non faccia la versione dietetica)
Ma mi sono sognata o nella besciamella a casa nostra ci mettevamo anche l’uovo e il formaggio ? ( o almeno io lo facevo )
baci ziaClara
P.s.: io ODIAVO girare la manovella dell’ Imperia !!!!!!!!!!
Ma come odiavi girare la manovella??? Ma siamo sicure di esser parenti allora?!
Comunque sì, una versione originaria della “besciamella di nonna Natalina” prevedeva anche uovo e formaggio ma, fra il colesterolo e l’impresa titanica di girare l’uovo in tempo prima di cuocerlo e avere la salsa coi pezzettini di uovo sodo, s’è deciso di tenerla “light”.