Per chi fosse nuovo di queste parti (qualcuno c’è, heilà! Ciao!) una volta al mese… circa, non è che sia un mostro di puntualità… Dicevo, una volta al mese circa posto brevi recensioni dei libri che ho letto…
È anche ora che reintroduca il “classico del mese”, ovvero un libro considerato un “classico” della letteratura, che leggo perché fa bene, perché voglio capire come mai sia diventato un classico, per farmi una cultura e soprattutto per imparare – da un punto di vista di scrittura creativa – cos’è che rende un libro tanto grande…
Cooomuuunque, quest’estate ho letto pochi libri… ma tanti fumetti e finalmente la mia amica Lanterna s’è vista restituire la sua collezione di Hellboy (che spero di aver trattato col dovuto rispetto). Bando alle ciance, ecco i titoli:
A volte ritorno di John Niven – Ormai mi fido… se Grazia consiglia a Chiara e Chiara consiglia a me, il libro sicuramente mi piacerà. La cosa bella è che non so mai *quanto* possa piacermi un libro. Questo è semplicemente geniale: Dio che torna dalle vacanze e vede che putiferio è il ventunesimo secolo e decide di rimandare il figliolo sulla Terra (“Ma non ti ricordi com’è andata l’ultima volta?”), figliolo che decide bene di fare il musicista e tentare la via della fama per diffondere Il Verbo? Potrebbe non essere assurdamente bello?
La cosa che però mi è piaciuta più di tutto (più dell’idea, più delle battute, più della scorrevolezza del tutto) è che Gesù funziona come personaggio del ventunesimo secolo, anche e soprattutto perché è buono con tutti, e ti sta pure simpatico! Attenzione: buono, non buonista e questo secondo me è difficilissimo da rendere, quindi molto apprezzato!
Hellboy di Mike Mignola – Pronti per la carrellata di titoli? Strani Luoghi (n. 6); La strega troll e altre storie (n. 7); Il richiamo delle tenebre (n. 8), La caccia selvaggia (n. 9), L’uomo deforme e altre storie (n. 10), La sposa dell’inferno e altre storie (n. 11), La tempesta e la furia (n. 12).
Eccoli, tutti belli ordinati. Che dire… come i primi cinque continuano un sacco a piacermi i disegni, lo humor e soprattutto gli estratti dallo sketchbook alla fine di ogni albo; di diverso dai primi cinque invece che dire… i miei preferiti sono in assoluto gli ultimi quattro o cinque… quando finalmente le prime storielle, che sembravano buttate là a caso e in cui mi perdevo (cronologicamente parlando, non sapevo mai se una cosa era successa prima o dopo l’altra storia… perché ogni singola storiella funziona bene anche a sé stante), sembrano finalmente convergere verso una “biografia” organica… e poi perché negli ultimi numeri sembra si stia andando verso un gran finale, ma Mignola riattacca con altre storie, di folkore, con la collaborazione di Artisti che meritano la A maiuscola… Insomma, Hellboy mi piace sempre più!
Sud e magia di Ernesto De Martino – Confesso di aver letto a salti, spesso parti verbose e con pretese di scientificità le saltavo, però è un bel documento, un saggio degli anni cinquanta su ciò che rimaneva del sincretismo magico-cattolico nell’Italia del sud. Vorrei tanto ci fosse un libro simile sull’Italia del nord, per certe cose forse mi sentirei più “familiare”… per altre, soprattutto venendo da una gigantesca scorpacciata di Hellboy, questo libro è stato come benzina su una fiammella creativa… tante di quelle idee!!!
carina la recensione di “A volte ritorno”…. lo leggerò, anche se non sono troppo per questo genere. Il libro più culturale che ho letto forse è stato “il nome della rosa” ^_^
ma ne ho letti moltissimi, ci troveremo su alcuni argomenti.
Bellissimo anche “Il Nome della Rosa”