Io devo avere un difetto congenito che mi impedisce di organizzarmi bene in anticipo e quindi quando mi metto a fare qualcosa di “fai da te” mi ricordo sempre a metà dell’opera che è il caso di fare un po’ di foto ai passaggi per preparare poi un tutorial.
Questo per chiedere scusa della pessima qualità delle foto, uno inizia al tramonto e finisce dopo cena, la luce è quella che è, ma spero si capisca tutto a sufficienza.
Intanto io sono molto contenta del risultato, un cappuccio che posso mettere sotto qualsiasi cappotto, è grande, cascante, a punta, patchwork e vagamente medievale, cosa posso volere di più di così?
Tutto nasce da due pezzi di stoffa che Lanterna mi aveva regalato, due ritagli di bordi di sari… Cosa farne? Cosa poterne fare? Non molto, tutto sommato, ma erano così belli che sarebbe stato un peccato sprecarli.
Occorrente:
– ritagli di stoffa (oppure un pezzo unico se non volete l’effetto patchwork)
– forbici per stoffa (oppure tappetino e taglierino rotondo, io li adooooVo)
– ago e filo (macchina per cucire altamente raccomandata che si fa più in fretta!)
– gesso da sarta
– metro da sarta
– carta da giornale e matita
– spilli
– gancetti e/o bottoni
– opzionale: felpa con cappuccio già a punta per prendere qualche misura, se no una felpa con cappuccio qualunque e la punta si può fare a mano libera
– pazienza
L’idea è questa: un cappuccio che fosse attaccato a un colletto che stesse fermo sotto a un cappotto, quindi cappuccio, anello intorno al collo e qualcosa tipo “colletto” che si posasse sulle spalle e si infilasse sotto altri vestiti.
Ho iniziato mettendo il cappuccio a punta della felpa ben piatto sul tavolo, per avere un’idea di dimensioni e quantità di stoffa.
Poi ho piegato a metà i due pezzi di sari e mettendoli uno in fila all’altro: sarebbero stati la parte frontale del cappuccio.
Dopodiché, una parte che per voi non è essenziale, ho sudato sette camicie per disfare una gonna di velluto e nella mia testa ho fatto infiniti complimenti alla sarta che l’aveva cucita, era quasi indistruttibile!
Con quei pezzi di velluto, prendendo le dovute misure, ho aggiunto i pezzi necessari perché il mio patchwork completasse il cappuccio.
Con immensa pazienza ho spillato le “aggiunte” a ogni striscia e ho cucito, poi ho spillato e cucito insieme le varie strisce.
Quando sono arrivata a una discreta lunghezza che mi permettesse di tenere la testa al caldo senza che il cappuccio tirasse né sulla fronte né sulla nuca (come invece un po’ fa quello a righe che ho usato per modello, Granada, sei bellissima e quella felpa è un ottimo ricordo, ma il cappuccio tira, ecco, tutto qui) ho piegato di nuovo tutto a metà, confrontato il mio cappuccio in divenire con quello della felpa e tirato una riga diagonale, col gesso, per iniziare ad avere la forma a punta.
Con l’avanzo del ritaglio ho spillato e cucito l’ultimo pezzo che sarebbe diventato la punta effettiva.
Dopodiché ho chiuso il cappuccio, semplicemente spillando e cucendo la cucitura lunga, che sta sotto al cappuccio.
E ho anche fatto l’orlo all’apertura.
Prossimo passaggio: una striscia di stoffa da tenere intorno al collo.
Ho preso le misure del mio girocollo, rimanendo un po’ abbondante, ho deciso di quanti centimetri volevo che si sovrapponesse per poterlo chiudere (per me 5), ho aggiunto un altro centimetro di agio per la cucitura su ogni estremità e poi, piazzandolo per bene, l’ho attaccato al cappuccio appena fatto.
Qui arriva la parte un po’ rognosa, il colletto.
Non sapendo che pesci pigliare per inventarmi un colletto ho scelto la cosa più semplice: copiare.
Ho preso una maglietta con il colletto tondo ma non troppo stretto, l’ho piegata a metà così da avere in una linea unica il profilo dello scollo.
Ho ricalcato quella linea su un foglio di carta, segnando il punto della cucitura della spalla, e poi a mano libera ho disegnato il colletto come lo volevo.
Qui vi potete veramente sbizzarrire con punte, colletti tondi, mezze cappe, niente di tutto ciò…
Ho ritagliato la mia sagoma e ne ho tagliati due pezzi speculari.
Ho spillato e cucito le due metà in modo da lasciare un lembo “volante” ovviamente per poter indossare il cappuccio e poi allacciarlo.
Stavo usando stoffa non elastica, non potevo certo infilarlo dalla testa, doveva avere un’apertura!
Questa parte ha richiesto un po’ di immaginazione e tentativi.
Quando ho trovato il modo che più mi piaceva, che lasciasse coperto il davanti, ho attaccato tutto con gli spilli e cucito.
Ho fatto tutti gli orli possibili e immaginabili.
Con la macchina per cucire ho fatto l’asola e poi ho attaccato a mano il bottone.
In più ho anche attaccato una chiusura a gancetto sulla spalla per tenere fermo il colletto una volta indossato il cappuccio.
Ho tagliato tutti i fili volanti e mi sono bullata avanti e indietro fra specchio e Sa per un quarto d’ora buono.
Ora che ne ho fatto uno e ho già litigato con la mia testa che a volte non vuole immaginare le cose per bene, posso dire che farne un altro non sarà altrettanto laborioso (non difficile, ci sono solo un po’ di passaggi).
La cosa fighissima è che adesso qualsiasi cappotto potrà avere il cappuccio, muhuhahahahahaha!!!