Ebbene sì. Leggo i tarocchi.
Per divertimento, da anni ormai (li portavo all’intervallo al liceo per far pratica su volenterose compagne di classe…).
Ovviamente la cosa non si limita al “saperli leggere”, è che ho anche un discreto numero di mazzi. Ora, so benissimo che rispetto a certi collezionisti seri io non ho nulla, ma la mia “collezione” mi piace lo stesso
Ora, prima che chiamiate la neuro, forse è il caso che vi spieghi come la vedo io!
Non è che ci si predica il futuro o che… mi piace la storia che c’è dietro, la simbologia, le metafore, gli artisti che reinterpretano a modo loro.
Li trovo uno strumento creativo e di introspezione.
Perché diciamocelo, se ci si potesse predire il futuro avrei già vinto al superenalotto un paio di volte, e invece il mio PC ha quasi otto anni ed è stato più rappezzato di Frankenstein.
Comunque!
Avete presente gli “Story Cubes”? Dadi con disegnini sulle varie facce, da lanciare per raccontare una storia con quello che ci ispirano i simbolini che vediamo.
Ecco, per me i Tarocchi non sono molto diversi.
Non sai come mandare avanti la tua storia di spionaggio? Pesca una carta!
Non sai come affrontare il collega antipatico? Pesca una carta!
La soluzione creativa può essere davvero utile, oppure suggerire un’introspezione valida. Oppure ci si diverte un po’ alle feste.
E magari da vecchia sarò la gattara pazza che va in Brera a far le carte per arrotondare la pensione, non si sa mai, bisogna sempre avere un piano Z nella vita!
In ogni modo ormai ho sviluppato una dipendenza dai mazzi di carte, sì, anche quella che ti fa dire che “Questo mazzo è molto serioso, questo più chiacchierone, con questo non riesci mai a dire niente di negativo”.
Quindi, pian piano, ve li farò conoscere tutti 😛