Teorie

Ho avuto bisogno di scrivere alcuni pensieri che mi frullano per la testa, ho un po’ di teorie che ora vi illustro*.

1) Essere timidi spesso è questione di egoismo. Non vi piace? Meglio. Siete in una stanza con un gruppo di persone e una improvvisamente inizia ad essere timida: “No, no no io questo no, dai tranquilli, fate voi, io no, non è un problema”. Si sente solo “io, io, io”. Scommetto che dentro, cinque minuti dopo, quella persona si sta chiedendo “Ma perché diavolo non ho detto sì subito? Poteva essere divertente”. Tutti vogliamo attenzione, ma in questo modo ci tiriamo addosso il tipo sbagliato… Il che porta al punto

2) Tutti vogliamo attenzione. La mia personale teoria (di persona normale senza qualifiche in questo campo) è che quando mammà ha deciso che eravamo grandi a sufficienza per iniziare a prenderci qualche responsabilità, noi non ci sentivamo affatto pronti e non l’abbiamo mai digerita del tutto. Siamo passati tutti da un periodo di quasi onnipotenza (sei piccolo, sei carino, vai coccolato, vezzeggiato, difeso e adorato sempre e comunque) al mondo reale, dove se rompi qualcosa paghi le conseguenze, dove le tue azioni comportano responsabilità e dove sei semplicemente un “bambino” e non un piccolo dio.
Certo la storia e l’infanzia di ognuno è diversa da tutte le altre: una madre iperprotettiva offre un’infanzia diversa dalla madre che vuole renderti indipendente, da quella che vuole renderti uguale a sé da milioni di altre madri (quante ce ne sono al mondo). Ma secondo me quest’aspetto ce l’abbiamo tutti in comune… tutti prima o poi mettiamo un “no?” alla fine di una frase, o una risatina, o cerchiamo di spalleggiare quello che ci sembra il più forte, semplicemente perché tutti vogliamo ancora un po’ di quel senso di “onnipotenza”, che ormai mediato dall’età vuole solo essere attenzione, affetto, accettazione (o aver ragione). Il che porta al numero

3) Whatever helps you sleep at night. Ovvero qualsiasi cosa ti aiuti a dormire la notte. Le risatine nervose di cui sopra, il formare gruppi di persone che si sentono “fighe” fra di loro (come al liceo? Sì come al liceo, anche se di anni ne avete 50), il vivere secondo un dettame, una filosofia o un’idea… Ognuno ha la sua pia illusione, qualcosa che serve a sentirsi più integri e meno dispersi nel caos. Consapevolmente o no sono convinta che tutti ne abbiano una (ah Nietzsche, quanto sei stato incompreso…) e non escludo nemmeno che questo rendermi conto che tutti hanno la loro personale spiegazione del mondo, per quanto illusoria, errata o fallace possa essere, sia la mia personale spiegazione, che mi fa dormire la notte. Passiamo così al punto

4) Essere onesti con se stessi è una cosa difficilissima. Si perde tanto tempo a badare alle aspettative che altri hanno su di noi, o che noi pensiamo abbiano. Ci sono tante cose nella nostra testa che a volte si perde il senso di ciò che è “davvero vero”. Per esempio? Ammettere che qualcosa ci dà fastidio. Affrontare il fatto che ci siano parti di noi che non ci piacciono. Accorgersi quando non si sta bene e per quale motivo. Essere in grado di chiedere aiuto… ora, nel post sull’erasmus a quest’aspetto ho solo accennato. Ma ingoiare un po’ di orgoglio e dire “da solo non ce la faccio, aiutami” non fa di voi persone meno forti (e poi chissà perché mai dobbiamo sempre essere dei blocchi di marmo?°°°), fa di voi persone intelligenti. Potrebbe scocciare l’idea di dover dire grazie, potreste volere il merito solo per voi… ma se vi dicessi che chiedendo aiuto aiutate l’altro allo stesso tempo?
[°°° Quando avevo 17 anni pensavo di dover essere solo in un modo, sempre coerente con me stessa, non potevo sopportare l’incoerenza in me o negli altri… col senno di poi ora capisco che era solo parte della crescita e del processo di individuazione… la cosa triste p che c’è ancora gente che si comporta così, e stanno già invecchiando, ma sono così fondamentalisti in qualsiasi cosa facciano che sono fastidiosi!]

5) C’è differenza fra religione e spiritualità. Per alcuni di voi quest’affermazione è l’apoteosi dell’ovvio, per altri forse è più oscura. Per me è abbastanza vecchia, però non ho impedito che la perdessi un po’ per strada. Una religione, per come la vedo io, è un sistema consolidato di fede e regole e condivisione di entrambe (per farla veramente veramente breve). Spiritualità è qualcosa di cui tutti abbiamo bisogno. Anche senza credere in niente di ultraterreno, spiritualità può essere sedervi da soli per dieci minuti al mese a chiedervi seriamente come state, a pensare davvero a quello che volete fare (benché come personaggio sia piuttosto discusso, Aleister Crowley non si stava dando all’edonismo quando ha detto “Fà ciò che vuoi sia la legge”, perché è molto, molto difficile sapere cosa si vuole davvero), a fare quello che amate di più, a pensare ai vostri obiettivi… Io questo aspetto l’avevo un po’ perso, ora lo sto recuperando, e mettere in ordine tutti questi pensieri è parte del recupero… più fare qualche lettura interessante. Ma

6) La risposta non viene da fuori. Alzi la mano chi non ha mai avuto domande senza risposte. Che selva eh?! Non fate il mio errore: non crediate che la risposta possa trovarsi in fondo a un  libro, nel discorso di un’altra persona o chissà dove. Lo so, suona tutto incredibilmente stucchevole, ma il punto è che finché pensate che siano altri a potervi sistemare non alzerete mai un mignolo per cambiare da soli la situazione. Non c’è la fata Smemorina con la bacchetta. E posso ripetervelo fino alla nausea, ma finché non lo comprendete (fra sapere e comprendere c’è un’altra abissale differenza… potete sapere quali sono i colori, ma non “sentire” un quadro…) non andrete molto lontano… parola!

* Trovare qualcuno che sta passando o ha passato gli stessi punti mentali con cui io ho a che fare mi dà sempre enorme sollievo, a volte anche aiuto. Facendo questa pausa ho potuto ricordare come siano quasi 14 anni che la mia testa si arrovella attorno a questioni che vanno dalla spiritualità alla crescita personale, al vivere insieme alle persone, insomma, che si chiede come funziona questo stare nel mondo.
Farlo da sola, senza una guida (un po’ perché non mi fido, un po’ perché sono orgogliosa, un po’ perché per me è meglio) può essere lento, pesante e a volte dispersivo. Però quando ci si ferma e ci si guarda indietro nonostante tutto i progressi sono stati tanti, posso darmi una pacca sulla spalla da sola? XD

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6 pensieri su “Teorie

  1. Daniela

    ops..sono ancora qua. ogni tuo post andrebbe commentato!
    come ti capisco quando dici che sono tanti anni che ti arrovelli da sola e che così diventa un processo lento, pesante e dispersivo. Io mi sono formata talmente tanto da sola che adesso succede una cosa che non vorrei ma a cui non so come porre rimedio: quando decido di coinvolgere gli altri nel mio processo di crescita, anche con una cosa piccola piccola e apparentemente banale, succede che non vengo seguita…è come se non mi comprendessero. Probabilmente sbaglio persone o non credo ancora così tanto in me stessa da emanare quella luce che parla da sola e coinvolge tutti senza forzature.
    stavolta buonanotte sul serio!
    Daniela

    1. Euforilla Autore dell'articolo

      Sìììì commentali tutti!!!
      Non è facile trovare persone che ci capiscano davvero, ma ci si può sempre provare… e ho capito che spesso attraversiamo tutti le stesse cose, solo che ne parliamo in termini diversi e quindi anche questo crea fatica a capirsi

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