Non pensavo avrei pubblicato una ricetta per ramen a maggio.
Che a maggio fa caldo, e chi ha voglia di roba in brodo? Giusto?
In teoria, ma siccome sta facendo un maggio folle, e un giorno ci sono 28 gradi, un giorno 13, io la ricetta ve la posto lo stesso.
Poi al massimo la cucinerete a ottobre.
Non sto certo io a dirvi cosa dovete fare! 😛
Ora dirò una frase che in genere odio: il ramen ricorda la pasta italiana. Prima che io mi senta ulteriormente male per questa frase, lasciate che vi spieghi.
Non lo dico perché ci sono dentro “gli spaghetti”, ma per questa serie di motivi: ci sono vari tipi di noodle (principalmente soba e udon), ci sono un saaaaaaaaaaaaacco di varianti regionali, ci sono un saaaaaaaaaaaaacco di brodi e soprattutto di “topping”. Cioè gli ingredientini che si aggiungono a cose fatte.
Il ramen dei manga o degli anime ha un brodo scuro, dei noodle chiari, un paio di fette di arrosto, un uovo e un “cosino carino” con la spiralina (quello è il naruto, una sorta di surimi per intenderci, pesce macinato e cotto insomma!).
Tutto molto buono.
Ma posso dirvi che, avendo spulciato varie ricette e avendolo preparato già un po’ di volte, nei due anni passati dal viaggio di nozze, c’è un altro motivo: avanzi.
Oh yeah.
Il primo ramen che ho preparato è stato fatto con tutti i crismi. Ho iniziato il giorno prima. A fare il dashi (base per il brodo), le uova, l’arrosto di maiale.
Poi mi sono sbizzarrita.
Brodo di dado? Fatto (ce l’hanno pure loro, non scandalizzatevi).
Avanzi di pollo arrosto invece di arrosto di maiale? Pure.
Mais del barattolo? Anche.
Insomma, la teoria di base per fare del ramen è questa: vi servono dei noodles, del brodo, e delle cose da mangiarci insieme (se ne avete… pensate al ramen istantaneo che viene venduto… non è che ha dentro l’arrosto o le uova!).
Il che significa che è assolutamente personalizzabile, anche per andare incontro a intolleranze, allergie o regimi alimentari veg!
Inoltre significa che non ho nè quantità nè una ricetta vera e propria, ma solo idee varie.
(Anche se indicativamente posso dirvi che per due persone usiamo di solito 125 g di noodles, e mezzo litro di acqua per fare il brodo)
RAMEN
Brodo – di pollo, di miso, di dashi, di verdure, di pesce, di tonkotsu (ossa di maiale trattate e bollite per circa dodici ore, buonerrrrrimo *_*), EXTRA: aggiungete all’acqua del brodo qualche cucchiaio di acqua dove avete fatto rinvenire gli shiitake e/o di acqua dove avete fatto rinvenire l’alga kombu (e per un “je ne sais quoi” di più giappo, partite, per il brodo, da un soffrittino di aglio e zenzero tritati finemente, in olio di sesamo)
Noodles – soba (“spaghetti” di grano saraceno), udon (tagliolini di grano duro), l’uno o l’altro sostituibili con: tagliolini di grano saraceno, spaghetti alla chitarra, tagliatelle rustiche all’uovo
Condimenti – arrosto di maiale, funghi, uova ajistuke, germogli di soya, cipollotto fresco, alga nori, sesamo, naruto, fette di prosciutto cotto, avanzi di carne, fette di seitan, tofu, gamberetti, funghi, verdure a piacere
Procedimento: cucinate tutto a parte.
Il brodo in una pentola, i noodle in un’altra (senza salare l’acqua).
Scolate i noodle ben al dente, sciacquateli sotto l’acqua corrente (per eliminare l’amido che li renderebbe appiccicosi).
Metteteli in una ciotola, aggiungete i vostri condimenti scelti, aggiungete due o tre mestoli di brodo.
Mangiate con le bacchette e facendo “slurp” con la bocca (sia per raffreddare, sia per apprezzare al meglio i sapori).
E un cucchiaio, che alla fine serve sempre!