No nonna, non sono diventata vegana.
E sì, voialtri, avete ragione: usare un nome popolare di un cibo e attaccarci di fianco “vegan” generalmente sta un po’ sui fondelli pure a me, voglio dire non gli si può trovare un nome alternativo?
Sì, io l’ho fatto: almondella… sai, nutella nut=nocciola… almond=mandorla…
E Lucia, perché dai… Manzoni…
Ma siccome potrebbe risultare criptico ho dovuto spiegarlo.
E se lo spieghi non fa più ridere.
Comunque.
Perché mai dovrei fare l’almondella invece di aprire un barattolo?
Eh, perché quando hai colleghi vegani, intolleranti al lattosio, allergici alle nocciole, ma vuoi fare un nutella party per il tuo compleanno, devi inventarti qualcosa per non lasciar fuori nessuno.
Quindi ho cercato su google, e non vi dico che fatica per trovare qualcosa che non avesse latte, lattosio né nocciole. Sembrava capra cavoli e lupo: se non c’era uno c’era l’altro.
Oppure c’erano ricette apparentemente ok, ma che solo dalle foto sembravano cemento… Io volevo qualcosa di bello spalmabile!
Alla fine ne ho trovata una con mandorle, sciroppo d’acero, cacao amaro e acqua. Partiva dal burro di mandorle. Che non sapevo dove diamine trovare. E allora l’ho fatto io.
Quindi vi beccate due ricette in una.
Burro di mandorle
- Per 200 g circa di burro di mandorle, ci vogliono 200 g circa di mandorle intere.
Si può fare sia con le mandorle spellate che non. Se le avete NON spellate ma le volete spellare considerate circa 250 g di mandorle intere non spellate e ora vi spiego come si spellano.
- Fate bollire abbondante acqua, buttateci dentro le mandorle per 3 minuti circa, scolatele, sciacquatele brevemente sotto l’acqua fredda per non scottarvi.
- Poi una per una le prendete e le schiacciate fra indice e pollice, la pelle verrà via in un attimo. Ci vuole veramente poco.
Occhio che le mandorle poi vi schizzano per la cucina!
(sapevatelo: questo passaggio è talmente semplice che l’ho dovuto chiedere tre volte a mia suocera, che fra l’altro m’aveva pure portato le mandorle buone!)
- Asciugatele bene e poi tostatele (10 min in forno caldo a 180°, oppure un po’ in padella finché inizia a comparire qualche doratura).
- Ok, ora arriva la parte lunga e rognosa per il burro di mandorle. Vi serve un robot da cucina o un frullatore.
Mettete le mandorle (anche ancora calde, no problem) nel frullatore e fatelo andare un po’. Dovrete continuare a frullare (a più riprese se no vi si fonde il motorino) finché non avrete una crema bella morbida e spalmabile. Ci vorrà parecchio tempo, penserete che a voi non riesca, che ci sia qualcosa che non va nel vostro robot o nelle vostre mandorle, sarete tentati di aggiungere qualche tipo di olio o grasso. Resistete. E continuate. E spatolate dai bordi del frullatore quello che ci si appiccica perché si deve mischiare tutto insieme.
A un certo punto, miracolo dei miracoli, quella sabbia di mandorle è diventata burro di mandorle! Congratulazioni!
Se siete partiti da 200 g di mandorle dovreste avere 200 g di burro di mandorle.
Cioè una tazza (la ricetta che ho usato io era americana e usava tazze e cucchiai come misure, e così farò anch’io).
Lucia Almondella
- 1 tazza (200 g) di burro di mandorle
- 6 cucchiai di sciroppo d’acero (ci ho provato anche con lo sciroppo d’agave, va bene anche quello)
- 5 cucchiai di cacao amaro
- 4 cucchiai di latte di cocco (la ricetta originale diceva acqua, ci ho provato, viene bene, ma col latte di cocco viene meglio! O se no usate altri latti vegetali che avete)
Mischiate tutto insieme con una forchetta, aggiungete il latte di cocco un cucchiaio alla volta. Potrebbe volercene di più o di meno, dovete raggiungere una consistenza morbida e spalmabile quindi regolatevi di conseguenza.
Si conserva ben chiusa in un barattolo, in frigorifero (sì rimane spalmabile anche se la tenete in frigo) per almeno almeno una settimana
Enjoy.