Consigliatissimo dalle mie amiche, mi sono data alla lettura di questo libro.
Che dire… mi è piaciuto TANTISSIMO!
La pecca è che è scritto da un essere umano… anzi, da una psicanalista junghiana femminista negli anni settanta… il che è anche il bello di questo libro, per l’idea geniale che l’ha generato.
Però certe considerazioni dell’uomo e di certi aspetti della donna sono un po’ troppo evidentemente figli del periodo e delle preferenze della dottoressa Shinoda Bolen.
Ciò non toglie che sia un libro illuminante: se lo leggete tenendo presente quanto sopra, e che quindi non è dogma ciò che vi trovate scritto, penso possa rivelarsi una lettura più che utile.
Ho divorato la prima parte su Artemide, fin anche alle sensazioni che provo nella corsa (ok, provavo quando ero più giovane e correvo sul serio) ha azzeccato! Ho letto con orgoglio le parti migliori di Artemide e con riconoscimento le sue parti peggiori, ho letto con fastidio alcune cose di Persefone e con affinità altre di Afrodite.
Insomma, se dovessi scindermi in un cocktail di “dee” (archetipi, nella fattispecie) dopo la lettura di questo libro, direi un 5% Atena, 5% Hestia, 10% Persefone, 20% Afrodite e 60% Artemide… ma a volte le proporzioni variano… (per esempio, in passato ho avuto più Persefone, ora è diminuita, oppure adesso penso di avere più Afrodite, ma forse porterebbe la quantità di Artemide troppo in basso… XD)
Ok, il succo del libro è questo: secondo Jung esistono archetipi comuni a tutti gli umani, li ha spiegati tramite la mitologia Greca, la Shinoda Bolen ha ampliato la teoria -secondo lei troppo limitata per quanto riguarda la psiche femminile- per spiegare così anche le apparenti contraddizioni “tipiche” di un carattere femminile.
Analizza quindi le dee vergini (nel senso di indipendenti), le dee vulnerabili (quindi dipendenti) e la dea alchemica, cosa “portano” a un carattere (pro e contro), come conviverci, cosa imparare, come attenuarle e come esaltarle. Descrivendo così bene aspetti in cui è impossibile non riconoscersi -prima o poi- che mi sento di consigliare questo libro a tutte.
Anche a quelle (e quelli, perché no… magari scoprite perché la vostra morosa diventa una iena quando le spostate i libri sullo scaffale ma non dice nulla per i piedi sul divano…) che non pensano di averne bisogno, e ovviamente a tutte quelle che sono sempre alla ricerca del “conosci te stesso”.