Come va il tuo incubo di carta?
Io scommetto che ti piace, quella vena di dolore da poter gonfiare e ostentare…
Hai finalmente un nuovo modo di porti sotto i riflettori di un teatro che non riconosci. Non ci sono attori, non ci sono spettatori, ci sono soltanto tante maschere, ognuna nella sua polla di luce polverosa, tutte impegnate nel delicato e fragile gioco di equilibri per porsi al centro del mondo.
Anche tu giochi?
Cosa ti dà il diritto di declamare più forte degli altri? Cosa ti fa pensare di meritare la ribalta?
Io ti ho trovata, ti ho raccolta, ti ho dato la tua luce, o meglio, ti ho aiutata a ritrovare la tua, per quello che potevo, e ora, ingrata, vuoi prenderti la mia.
Hai sbagliato, con la Tre Volte Regina non si scherza…
Ma perseveri nel tuo monologo, già perchè parli solo tu, ennesimo tentativo di scavalcarmi, di trascinarmi dietro le quinte per non soccombere nella mia ombra… ma non vedi? Non vedi che io sto col mio cerchio di spine e tu col tuo?
No, non lo vedi, nel tuo disperato tentativo di surclassarmi
Non sarai mai come me, non voglio che nessuno sia mai come me, non voglio essere un’icona da imitare, creati un’identità, una persona, una maschera e debutta in scena con quella, io mi tengo stretta la mia, fatta di un disincanto così nero da essere candido…
Questo è un principio di odio e se prima mi faceva male ora mi anestetizza.
Non cercare di spodestare la tre volte regina, la bambina distorta.
°°°
Cospargetemi di acqua ossigenata, così che io possa ribollire di schiuma rosa per tutto il sangue che mi esce da ferite autoinferte.
Appena risorta dalle ceneri trovo già una schiera di paranoie pronte a incollarmi al suolo.
E vorrei odiare e vorrei urlare e vorrei essere violenta e vorrei odiare veramente tutti, per poi annichilire le mie emozioni ed essere finalmente *pura*.
Ma non ci riesco, Amelie, sciocca e inutile bambina… rompi il sortilegio che ci lega, taglia i fili da burattino che ci impediscono le mosse e ognuna sarà libera di inseguire la sua forma di purezza…
Lasciamo questa carne nel limbo, lasciamo che questa sciocca ragazza, che ti nasconde da me e che mi dissotterra solo quando le fa comodo, lasciamo che se la cavi da sola, lasciamo che giochi senza più marionette, che giochi coi suoi draghi e i suoi ideali fragili più del cristallo…
Non so se ce l’hai fatta, ma so che ora un po’ del tuo finto zucchero nero mi corrode le vene, scorre stridente e mi corrompe il sangue, mi lascia senza comandi, mi droga… e mi ha gettato in questa situazione… inchiodata al suolo dalle paranoie quando potrei… quando dovrei risorgere nel mio più fulgido splendore!
Gorgogliando in me stessa, spinta di nuovo sotto le ceneri, sappi che ti osservo… e tu sai, vero, cosa questo comporta?
Sì Amelie, mia cara, dovremmo proprio sbarazzarci della nostra burattinaia e smetterla di essere come l’angelo e il demone sulle sue spalle… Dove io sono l’Angelo, ricordatelo! io le donerei angelica e pura assenza di sentimenti e tu invece, demone incantevole, la tieni prigioniera là sotto coi tuoi balocchi e i tuoi costumi…
Angelica ha parlato