Ultimamente m’è capitato di vedere immagini su internet e parlare con un’amica di personaggi letterari femminili.
A quanto pare rendere bene, soprattutto per uno scrittore uomo, un personaggio femminile è difficile.
Secondo me succede solo perché e quando uno scrittore vuole scrivere un cliché invece di un personaggio.
Si potrebbe prendere ad esempio la Rowling, che nei sette libri di Harry Potter, benché il personaggio principale sia un ragazzo, mette in scena tanti di quei personaggi femminili, diversi, diversificati eppure tutti assolutamente plausibili e con cui ci si identifica, che c’è solo l’imbarazzo della scelta.
Ma mi si potrebbe obiettare “La Rowling è una donna!”.
Vero, ma questo non toglie che i suoi personaggi maschili siano altrettanto diversi, diversificati ma plausibili e con cui è facile identificarsi.
Se per un uomo scrivere una donna è difficile, non dovrebbe essere vero anche il contrario?
Il punto di fondo, secondo me, è che ci si fissa troppo su questioni di genere e di cosa si pensa/ci si aspetta che tal genere faccia.
Vi farò quindi un esempio con uno scrittore uomo, Jasper Fforde, ho recensito i suoi “L’ultimo drago” e “La sfida di Khazam” nell’ultimo “Sul comodino”.
La cosa che ho notato soprattutto, che ho discusso con Sa e con le amiche, è che la sua eroina, personaggio principale, con tanto di storia di predestinazione alle spalle, è ben riuscita, libera da qualsiasi cliché e pure simpatica.
Il trucco, secondo la mia modesta opinione di lettrice? Scrivere un personaggio (principale o secondario che sia) e solo dopo decidere se è maschio o femmina. Perché Jennifer Strange poteva benissimo essere Jonathan Strange e non sarebbe cambiato nulla. Assolutamente nulla.
Stessa cosa mi dicono succedere con Katniss Everdeen (di “Hunger Games”), probabilmente se si fosse chiamato Kevin Everdeen (a parte essere un nome più bruttino e meno legato alla storia e vabbeh) sarebbe stato indifferente.
La chiosa qui ve la porta questo gifset con nientepopodimenoche G.R.R. Martin (autore delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, meglio conosciute ormai come Game of Thrones).
Con tutto che la sua Daenerys è una Mary Sue (dicesi Mary Sue personaggio femminile che non spicca per altre doti se non l’essere bella, amata da tutti e sempre nel giusto, un personaggio un po’ bidimensionale insomma… la versione peggiore di una Mary Sue ormai la conosciamo tutti ed è Bella Swann di Twilight, ma ci sono tante gradazioni di Mary-Sue-ismo, e Daenerys Targaryen, per quanto battagliera e coi draghi, rimane una Mary Sue).
Ma Arya Stark, Ygritte e le altre lo riscattano alla grande 😉 (Però ho nominato solo le mie preferite, perché certe mi stanno sui fondelli come personaggi, ma ciò non toglie che siano rese benissimo :P).
Badate bene, non intendo dire che un personaggio femminile scritto bene sia solo ed esclusivamente un tipo di personaggio forte, ribelle e indipendente, può anche essere una viziata e lagnosa, una ninfomane con la mania del patchwork, una nonna come quelle delle fiabe per bambine o una eterna vittima sul tacco 12, quello che importa è che non scada nel cliché del “si comporta così”. Come spiega bene la prima immagine.
Quindi, alla fine, il “trucco” è solo uno: siamo tutti persone.
PS
John Ronald Reuel Tolkien
George Raymond Richard Martin
Joanne K. Rowling
Jasper Fforde
Jonathan Stroud
Allora, ho capito tutto, mi serve un nome che inizi col suono “G” e, per andare proprio sul sicuro, uno o meglio due altri nomi che inizino per R.
Pero’ le femmine che descrive Tolkien sono molto abbozzate, appena presenti nei suoi libri. Quelle rare che ci sono spaccano di brutto, tipo Luthien, pero’ non lo prenderei come esempio di grande scrittore di personaggi femminili, con tutto l’amore che posso provare per il buon JRR
E comunque come hai potuto dimenticare la credibilissima, meravigliosa, perfettamente descritta Nihal, della prima trilogia della magistrale Licia Troisi? PHAUHAHAUHAUHA! Scherzo ovviamente…
Primo: Il Theo del Twilight Tattoo. È un onore averLa a commentare qui. Oltre che un’allitterazione imperdibile U_U
Secondo: infatti Tolkien non è nei miei esempi di scrittori che le donne le scrivono bene (se le scrivono), ma mi veniva comodo per la teoria del nome da grande scrittore… diciamo pure che ha iniziato lui questa moda degli scrittori “Gee” R R Qualcosa… Geuforilla R R Qualcosaltro magari funziona…
Terzo: non avendo mai letto Licia Troisi… Nihal è quella che piange sempre e a un certo punto le vien detto “Massì per una volta piangi e sfogati”? Cavoli, sarebbe l’esempio perfetto di una donna che non sa scrivere le donne, e quindi avvalorerebbe ancor più la mia teoria, che non è una questione di generi ma di persone!!!
La sorella del Theo del Twi… Insomma, ciao! Devo confessare che le donne descritte in Harry Potter non le trovo particolarmente particolareggiate (orrore, lo so, ma rende)… Non so se e’ la veesione italiana e voi magari l’avete letta in english, ma insomma, la storia e’ bellissima, alcuni personaggi hanno un background affascinante, descrizioni fantasiose e divertenti…gli altri personaggi non li trovo cosi’ interessanti
GRRM didn’t really answer the question, but all right…
Too bad he didn’t… but I stand with the quote anyway, no matter who said it ^^