Sul comodino – 17

Mercoledì, il giorno dei matti.
Post numero 17.
Insomma, ci volevano tutte le combinazioni per sfornare, finalmente, un nuovo post sui libri!
(Noto da sola l’incremento di autrici italiane, why not?! ^_^)

Ho di recente ritrovato la voglia di leggere, ebbene sì: passare la giornata a spiegare, e la serata a preparare cose da spiegare, lascia il cervello sufficientemente lesso e incapace di gestire altre parole scritte. Anche se d’intrattenimento.

Ma ultimamente mi son bevuta un paio di romanzi brevi, e altro.
E ora ve ne parlo.
Sìssignore.

Libri17

La valle delle donne lupo, di Laura Pariani.
Non ricordo più come sono incappata in questo libro, ma è ambientato nelle montagne dove ogni tanto mi capita di andare. È una raccolta romanzata di racconti orali della tradizione locale. Di donne, di lupe, di streghe, di balenghe, di partigiani e di altro. L’ho trovato in biblioteca (o meglio, la mia superbibliotecaria me l’ha trovato e prenotato entro cinque minuti dal “Ma questo ce l’avete?”), l’ho letto piuttosto in fretta. È un bel libro, costruito bene, interessante, rende tantissimo anche la “finta parlata” locale, ma le storie e le riflessioni mi hanno lasciato addosso molta tristezza.

Per dieci minuti, di Chiara Gamberale.
Avevo bisogno di riprendermi da quell’altro libro, e questo ha colpito nel segno :) È il primo libro che leggo di quest’autrice e penso che ne leggerò altri!

La mennulara, di Simonetta Agnello Hornby.
Confesso, se non fosse stato per Real Time non credo mi sarei mai filata questa scrittrice. Eppure merita! M’è piaciuto!

In acque profonde, di David Lynch.
Ricordo che avevo sfogliato questo libro anni fa, parlo ancora dell’università, perché lo stava leggendo la mia amica Spleen. E già allora mi avea incuriosita… Che dire… Userò una tautologia: Lynch è Lynch. Non è che con questo libro lo si capisca, ma qualcosa di più chiaro c’è. E fa venir voglia di provare la meditazione trascendentale. Ho bisogno di pesci grossi.

Tutto Ratman, numero 49, di Leo Ortolani.
Quando un giorno ti ritrovi con le prime quattro ore improvvisamente buche (dopo aver tirato le dieci la sera prima, per preparare le suddette quattro ore di lezione) il tuo cervello ha solo bisogno di svagarsi, e cosa c’è di meglio di Ratman?
Forse solo dei vermoni che nuotano a vermone nell’aria. (cit.)

Writing Tools, di Roy Peter Clark.
Il mio regalo di Natale da parte di Sa, dire che lo sto centellinando è dire poco, ma d’altronde è davvero come una cassetta degli attrezzi. Uno più utile dell’altro: appassionati di scrittura, compravelo! Se ne avete l’occasione.

Niente classico del mese, ma da inizio anno ho spiegato, in lingua originale, da Hugo a Proust, sono perdonata?

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