Due sabati fa la mia nonnina ha compiuto 82 anni.
Ripetete con me: ottanta due anni.
Che traguardo!
Io invece sono regredita e, per farle il regalo, mi sono affidata a perline e das.
Perché sono partita dalla domanda: cosa può volere una donna di 82 anni che divide il suo tempo fra il cibo e la chiesa, e tutto questo lo fa per la famiglia?
E mi sono ricordata della cassettiera che ha nella stanza degli ospiti, sulla quale ha raccolto le foto dei suoi cari, soprattutto quelli che non ci sono più, una candela benedetta e un carillon di Lourdes.
Poi mi sono ricordata anche del rosario di plastica, tutto sciancato, che tiene sul tavolino del salotto, per dire il rosario la sera quando guarda la messa in tv.
Sì, se ancora non l’aveste capito, mia nonna è parecchio credente.
Io no, ma questo non significa che io non rispetti le sue convinzioni, soprattutto vedendo quanto conforto le danno. E questa è una delle GLdV (Grandi Lezioni di Vita) che ho imparato avvicinandomi ai trent’anni.
Ok, questo post sta diventando melenso, ecco qui allora le fotine di quello che ho fatto:
Cominciamo dal rosario.
Sì, ho infilato ogni.singola.perlina, ho fatto a mano i chiodini e gli occhielli, e li ho attaccati uno.per.uno.
Roba da visione mistica.
E poi ispirata da questi Buddha sorridenti e da queste dee soddisfatte, ho voluto fare una Madonnina in das terracotta.
Ha dentro sostegni di cartone e alluminio, per renderla più leggera.
Ho cercato di stendere la sfoglia di das il più sottile possibile, sia per un effetto drappeggio più facile, sia per non appesantire troppo.
Non lo so, mi dà serenità, mi piace l’aspetto rustico del materiale, del colore, dei bordi sfrangiati, dei pezzetti di foglia di rame.
Me la canto e me la suono, vero… ma non avevo mai “scolpito” niente prima d’ora, oh, son soddisfazioni!
Non mi stupirei se, con il das che mi è avanzato, mi facessi una statuina pacifica da tenere vicino alla scrivania, senza accezioni religiose di alcun tipo, solo un esserino dalla faccia serena e serafica